Un appello ai politici dei Paesi dell’Ue a favore del popolo afghano in fuga: “Agite secondo coscienza”. “Pensare di mettere queste persone in un campo profughi è come condannarle alla disperazione”. I corridoi umanitari “sono l’unica risposta che funziona”. Raggiunto telefonicamente dal Sir sulla emergenza Afghanistan, prende la parola il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece). “Stiamo vedendo – dice subito – immagini molto forti. Mi fanno male al cuore. Mi fa male al cuore vedere come la gente è trattata. Avevamo dato speranza a questo popolo e ora lo abbiamo lasciato in un inferno di Dante. E poi provo vergogna. Vergogna per l’Europa e per l’Occidente. Parliamo tanto di valori. Ma dove sono i nostri valori in Afghanistan ora?”. “Abbiamo condotto una politica sbagliata”, argomenta l’arcivescovo. “L’unica cosa di cui stiamo discutendo è cosa fare per non avere un grande numero di profughi dall’Afghanistan piuttosto che andare in aiuto di queste persone. E questo atteggiamento mi provoca vergogna”. “Mi preoccupa anche e mi fa pensare il cambiamento di vocabolario in atto nella politica europea. Non si parla più di rifugiati né di richiedenti asilo in base agli accordi di Ginevra. Si parla di migranti illegali e questo fa paura”. Il muro costruito dalla Grecia “è l’espressione di questa mentalità. Avevo sperato che il crollo del Muro di Berlino avesse segnato la fine del tempo dei muri. Ma non è così. Sono stati costruiti nuovi muri. A farlo non è il mondo comunista della nostra storia passata, ma è la società europea di oggi, occidentale, liberale, permissiva. Abbiamo perso la coscienza”. Il cardinale si rivolge quindi all’Unione europea. I corridoi umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio – dice – sono “l’unica risposta alle crisi e alle emergenze che funziona. Abbiamo già campi in Libia per i migranti che vengono dall’Africa. E sappiamo benissimo quali condizioni si vivono in quei campi. Pensare ora di mettere le persone in fuga dall’Afghanistan in un campo profughi è come condannarle alla disperazione. Vorrei allora lanciare un appello all’Unione europea, agli uomini e donne impegnati in politica: agite secondo coscienza. Ci saranno elezioni in Germania e in Francia. Un uomo e una donna che prendono decisioni politiche soltanto per essere rieletti sono destinati a diventare una generazione di politici molto debole”.