Meeting Rimini: Cassese (giudice emerito Corte Cost.), “mancato un livello di congiunzione e solidarietà orizzontale e di dialogo tra le Regioni nell’affrontare la pandemia”

(Da Rimini) “È mancato un livello di congiunzione e solidarietà orizzontale e pure di dialogo tra le Regioni nell’affrontare la pandemia. E in questo ci sono responsabilità anche dello Stato: c’è stata una sorta di ‘lacerazione’ del Sistema Sanitario Nazionale”. È diretto l’affondo di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e professore di Global Governance alla School of Government della Luiss Guido Carli, durante il suo intervento, oggi, all’incontro “Fra federalismo e centralismo quali prospettive per le Regioni”, al Meeting di Rimini in corso fino al 25 agosto. “Ad un anno di distanza possiamo fare un ‘check up sotto sforzo’ di come le Regioni hanno reagito alla crisi sanitaria, riscontrando conferme e sorprese: alcune sottovalutate si sono rivelate eccellenti e viceversa”. Un’asimmetria, per il professore, che rispecchia “le decisioni prese a livello centrale, spesso troppo lente, e periferiche, regionali appunto, più dinamiche. Il presidenzialismo regionale – ha spiegato – si è purtroppo trasformato in presenzialismo e questo non ha giovato al Paese”. Tra le indicazioni profilate, “il non farsi prendere dall’idea ‘balorda’ di creare nuove Regioni (‘Roma capitale’ come regione); meglio ripensare alle ‘macro regioni’ e ricostruire il tessuto lacerato. Lo strumento è nelle mani delle Regioni stesse: partendo dal basso, dalla ‘Conferenza delle Regioni’ (e non ‘Stato-Regioni’), per evitare che gli enti diventino una brutta copia dello Stato. La Costituzione vede nelle Regioni la salvezza dello Stato: perché ciò avvenga – ha concluso – occorre rovesciare il vecchio concetto dello Stato ‘sovrano’. Le Regioni possono ricostruirlo ma devono assumersi la responsabilità e non presentarsi vestite da ‘arlecchino’ come hanno dimostrato durante la pandemia. Secondo una regola principe: non partire subito con delle scelte ma raccogliere ‘per poi deliberare’”. All’incontro ha partecipato anche Mariastella Gelmini, ministro degli Affari regionali e delle autonomie che ha auspicato la riapertura del  “cantiere” del federalismo differenziato: “Dobbiamo dare risposte ai milioni di cittadini che si sono espressi attraverso un referendum – ha detto Gelmini – e a quei Consigli regionali che hanno approvato impegni analoghi. In questa fase di riforme lo Stato e le Regioni devono stringere un patto di leale collaborazione, peraltro richiesto dalla Costituzione. Lo Stato centrale e le autonomie locali devono sviluppare il senso della sussidiarietà e fare gioco di squadra”.

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