L’arrivo dei temporali fa salire il conto dei danni nelle campagne “in un territorio duramente provato dal caldo e dalla siccità che ha seccato la terra, scottato la frutta e la verdura, impoverito i raccolti di mais, soia, girasole e pomodoro da conserva e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali nei campi arsi dal sole o andati a fuoco per gli incendi con danni stimati in oltre un miliardo”. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento all’allerta della Protezione civile in cinque regioni del centro nord per manifestazioni temporalesche accompagnate da rovesci di forte intensità, locali grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.
La pioggia – continua Coldiretti – “è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra, 7252 comuni italiani, il 91,3% del totale, sono a rischio frane e/o alluvioni.
“Nonostante i cambiamenti climatici l’Italia – sottolinea l’organizzazione dei coltivatori – resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattiene solo l’11%. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery Plan, che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio”. Obiettivo, conservare l’acqua “per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.