(Rimini) “Le radici di una nuova leadership”: è il tema della relazione che Yasmine Sherif, la direttrice di Education Cannot Wait (Ecw), il fondo globale delle Nazioni Unite dedicato al sostegno dell’educazione in contesti di emergenza e crisi protratta, terrà domani (ore 13, sala Ravezzi) al Meeting di Rimini. A Rimini, su invito della fondazione Avsi, Sherif guida il fondo globale delle Nazioni Unite nato per supportare “un’educazione di qualità per ragazze e ragazzi coinvolti in conflitti armati, migrazioni forzate, catastrofi climatiche e altre situazioni di crisi. Ecw opera in stretta collaborazione con governi, donatori pubblici e privati, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile, e altri operatori umanitari e di aiuto allo sviluppo, con lo scopo di raggiungere e aiutare entro il 2030 tutti i bambini e i ragazzi la cui educazione è compromessa, così che nessuno venga lasciato indietro”. Istituito dal World Humanitarian Summit, il fondo è ospitato presso l’Unicef. Con la direttrice interverranno Giovanna Bottani, senior operation consultant, STMicroelectronics Foundation, una fondazione di impresa che lavora in Africa per contrastare il digital gap; Erneste Nzeyimana, direttore della Telecom Services Provider Ltd, in Rwanda, un giovane manager che da bambino ha potuto studiare grazie al sostegno a distanza ricevuto per dieci anni da Avsi; Giampaolo Silvestri, segretario generale Avsi. Il panel sarà aperto al pubblico e trasmesso da tutti i canali web e social del Meeting di Rimini (www.meetingrimini.org). A seguire, Sherif parteciperà a due ulteriori incontri: il primo (ore 15.30) con Marina Sereni, viceministra degli Esteri e della Cooperazione allo sviluppo, e alcuni rappresentanti della Cooperazione Italiana, di fondazioni e reti di ong. Il secondo (ore 17), sarà una discussione con lo staff di Avsi impegnato in progetti di educazione, su come tradurre le lezioni apprese durante la pandemia in strategie innovative e programmi capaci di raggiungere più bambini e giovani possibile, specialmente coloro ai quali viene negato il diritto all’educazione.