Diocesi: mons. Nostro (vescovo eletto di Mileto), “il Papa mi ha voluto fortemente nella mia terra natìa, segno di comunione”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Se il Papa mi ha voluto fortemente nella mia terra natìa, se ha scelto un parroco di Roma è un segno di fraternità e di ulteriore comunione”. Lo ha detto mons. Attilio Nostro, vescovo eletto di Mileto nel suo saluto alla comunità di San Mattia, parrocchia di Roma, dove è stato finora parroco per quasi sette anni. “Ho due riferimenti in cuore: uno per fedeli laici e uno per sacerdoti – ha aggiunto -. Voi laici avete una grande responsabilità, quella di non farci sentire soli, di aiutarci nell’incredibile compito di instaurare il regno di Dio su questa terra. E poi una parola per i sacerdoti: un vescovo si deve sporcare le mani per liberare da tante fogne intasate nel nostro cuore. Ringrazio la parrocchia di San Mattia in particolare, e tutte le parrocchie in cui sono stato parroco e vice parroco: mi avete insegnato ad amare”. Poi, il vescovo eletto ha aggiunto: “Mi sono sentito padre, fratello, sposo, ed è questo quello che voglio portare a questa comunità. Accompagnatemi con le vostre preghiere. Ho imparato ad amare e desidero farlo ancora di più”.
Nel messaggio per la comunità diocesana che è ora chiamato a guidare, il nuovo vescovo ha ricordato le sue origini calabresi. “Sono cosciente che il Signore mi sta innestando nella pianta di un territorio formato da gente laboriosa e dignitosa ma troppo spesso costretta a misurarsi con un tessuto sociale umiliato dalla piaga della disoccupazione che rende ancora più difficile il futuro di tante giovani famiglie costrette al doloroso distacco dell’emigrazione. Questo fu anche il destino della mia famiglia che 36 anni fa condusse i miei passi da Palmi verso la città di Roma”.

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