Colombia: ieri colloquio tra p. De Roux e Uribe, ma il Governo non vuole prorogare il lavoro della Commissione per la verità

Momento chiave per il futuro della pace in Colombia. Si è svolto ieri l’atteso incontro tra l’ex presidente della Repubblica Álvaro Uribe e il presidente della Commissione della verità, il gesuita Francisco De Roux, pur al di fuori dell’attività della Commissione stessa, mai riconosciuta dal politico che ha segnato le vicende della Colombia negli ultimi vent’anni. Il dialogo, trasmesso via internet, si è tenuto nell’abitazione dell’ex presidente, un’ampia “finca” (fattoria) nella campagna dell’Antioquia, non lontano da Medellín. Nelle scorse settimane Uribe in qualche modo aveva riconosciuto la vicenda dei “falsos positivos”, i civili fatti passare per guerriglieri e vittime di esecuzioni extragiudiziali, negli anni della sua presidenza. Ieri però, nel corso di un colloquio cordiale ma a tratti teso, anche per le precise domande di padre De Roux, Uribe ha molto circoscritto questo riconoscimento, rivendicando i risultati della sua presidenza.
Tuttavia, proprio nel momento in cui la Commissione presieduta da padre De Roux ha chiesto un ulteriore anno per concludere la propria attività, il Governo presieduto da Ivan Duque si sta rifiutando di prorogare e finanziare questa proroga. Sulla questione è intervenuta Alison Milton, ambasciatrice dell’Irlanda in Colombia, promettendo di sollevare il tema al Consiglio di sicurezza dell’Onu, di cui l’Irlanda fa parte, nella prossima udienza di settembre. Ha dichiarato l’ambasciatrice: “L’accertamento della verità è una delle principali condizioni per una pace stabile e duratura. Questa richiesta della Commissione per la verità sarà in grado di dare risposte definitive a molti colombiani”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “L’attenzione della comunità internazionale e il lavoro portato avanti nei mesi scorsi dal Tribunale permanente dei popoli sono essenziali per mantenere in Colombia una speranza di pace. In questo scenario spicca l’autorità etica mondiale di Papa Francesco e il ruolo del Vaticano nel portare avanti una cultura del dialogo e di difesa degli ‘scartati’ delle periferie, come emerso anche nelle settimane scorse, in occasione della visita in Colombia di mons. Bruno Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Quanto all’incontro di ieri con padre De Roux, Uribe continua a non riconoscere la legittimità della Commissione della verità e neppure l’accordo di pace. Ripropone una verità addomesticata, continuando a nascondere gli stessi fantasmi del leader paramilitare Salvatore Mancuso, che ha detto di aver incontrato casualmente due o tre volte. Uribe non riconosce nella sua portata il dramma dei falsos positivos, per paura dell’intervento della Corte penale internazionale, come chiesto dal giurista Luigi Ferrajoli e dal Tribunale permanente dei popoli”.

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