Incendi: Rota (Fai Cisl), per la tutela dei territori “servono politiche coordinate e lungimiranti”

“Gli incendi che stanno devastando il Paese, specialmente nelle regioni del Sud, dimostrano il fallimento delle politiche regionali nella tutela del territorio e nella gestione dei lavoratori forestali, sui quali serve un cambio di visione che garantisca continuità lavorativa, valorizzazione delle professionalità, programmazione degli interventi”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota commentando gli incendi che hanno colpito in questi giorni l’Italia.
“Gli operai idraulico forestali – spiega il sindacalista – sono impegnati da giorni sul fronte degli incendi dimostrando come sempre grande impegno e professionalità, a loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Ma non possiamo pensare di affrontare i cambiamenti climatici e la transizione ecologica tenendo questi lavoratori in panchina per poi farli entrare come certi goleador sperando di risolvere la partita, occorre un vero piano nazionale per dare una visione più solida, coerente ed organica alla gestione del territorio, a partire da progetti di piantumazione e riforestazione delle zone colpite dagli incendi e da uno stanziamento di risorse che colga le opportunità dei progetti europei e del Pnrr per realizzare più formazione del personale e piani di prevenzione, sia degli incendi che del dissesto idrogeologico”. Secondo Rota, “i lavoratori forestali rappresentano in assoluto il presidio del territorio più prezioso di cui ha bisogno il nostro Paese per valorizzare e tutelare l’immenso patrimonio boschivo e paesaggistico che abbiamo, invece capita non raramente di vederli accusati, con allusioni più o meno esplicite, di essere loro stessi tra i colpevoli degli atti dolosi: è un luogo comune che non possiamo più accettare, anche alla luce dei dossier delle forze dell’ordine, che puntano il dito su piromani e mafie dei pascoli e non certo sui forestali”. Per il sindacalista, “il presidio umano è fondamentale proprio per tutelare la grande biodiversità del nostro territorio e realizzare quella difesa dei boschi che è venuta a mancare in questi anni. Il governo e tutte le istituzioni sono chiamati ad affrontare con le parti sociali un confronto urgente, per mettere fine all’improvvisazione che regna da ormai troppi anni tra le regioni: servono politiche coordinate e lungimiranti, altrimenti ci ritroveremo sempre a gestire il territorio con la logica dell’emergenza, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

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