“La Vergine Achiropita che oggi contempliamo nel mistero dell’Assunzione è una donna della ‘nostra pasta’ impastata come noi di terra e cielo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, nell’omelia della messa celebrata nella festa di Maria Ss. Achiropita. “Santa Maria, con tutta la sua grandezza, non è una donna diversa dalle altre donne della terra. Ella è interamente donna, non un essere superiore venuto da un altro pianeta, né una creatura soprannaturale scesa dal cielo”, ha aggiunto il presule. Nella sua omelia, mons. Aloise ha evidenziato inoltre che “essa si presenta nel Vangelo con tutte le caratteristiche della sua femminilità e della sua maternità in alcune circostanze storiche concrete a volte tinte dal dolore a volte coronate dalla gioia”. “Sente come donna, reagisce come donna, soffre come donna ama come donna. La sua grandezza non procede da lei, ma dall’opera meravigliosa di Dio, accolta ed assecondata fedelmente da Maria”. L’arcivescovo ha ribadito che “l’Assunzione della Vergine al Cielo, in corpo e anima, senza scavalcare la tappa della morte, si collega strettamente alla risurrezione di Cristo”. “Ci fa guardare al presente con occhi nuovi: quelli della resurrezione e ci proietta verso quel futuro di beatitudine e di gioia senza fine verso il quale siamo in cammino”.
Infine, il presule ha ricordato che, tra i titoli con cui è venerata a Rossano la madre di Dio, ce n’è uno in particolare: “scuotitrice di dormienti”, che “ci richiama a tenere fermi principi morali e codici di comportamento, oggi più che mai irrinunciabili”. “Mi riferisco, in particolare, ai valori dell’unità e della coesione sociale, dell’identità originaria e dell’appartenenza, del ritrovarsi in sensibilità e aspirazioni condivise, del sentirsi parte integrante di un sistema territoriale, nazionale, europeo, mondiale. Scegliamo la speranza, la responsabilità, la gioia. Sperimentiamo il dono del dare e dell’esserci”.