Afghanistan: Porte Aperte, “momento straziante, situazione incerta per il Paese e per i cristiani nascosti”. Appello alla preghiera

Armate talebane conquistano le città afghane (foto ANSA/SIR)

“È un giorno straziante per l’Afghanistan e un momento assai pericoloso per essere cristiani. È una situazione incerta per l’intero paese, non solo per i credenti nascosti. I nostri cuori sono spezzati. Sapevamo che poteva succedere. Non siamo sorpresi, ma questo non diminuisce il dolore”: è il grido di Samuel (nome cambiato per motivi di sicurezza), responsabile del lavoro in Asia di Porte Aperte/Open Doors, la missione cristiana che aiuta e supporta i cristiani perseguitati a causa della loro fede. In un comunicato l’associazione facendo il punto sulla situazione in Afghanistan parla di “caos nelle strade, gli afgani fanno la fila nelle banche nel tentativo disperato di ritirare i propri risparmi e affollano l’aeroporto di Kabul per fuggire dal paese. Molti locali che negli ultimi anni hanno aiutato le forze statunitensi in vari servizi, ora stanno richiedendo i visti per fuggire; altri scappano con la famiglia usando mezzi di fortuna. Sebbene i talebani promettano un approccio più moderno al governo, permangono timori su come imporranno la sharia (legge islamica) nei prossimi giorni”. “I credenti nascosti in Afghanistan – aggiunge il responsabile di Porte Aperte – sono particolarmente vulnerabili. Prima del controllo talebano, avevano già enormi difficoltà a vivere la loro fede, poiché dovevano tenerla segreta alle loro famiglie per paura di essere vessati o, peggio, uccisi. Ora che i talebani sono al potere, la loro vulnerabilità aumenta dieci volte tanto. Diventa umanamente impossibile essere un seguace di Gesù in questo paese. Stiamo monitorando la situazione, ma questo è il momento per noi di chiedere a Dio di avere pietà non solo del Suo popolo, ma di questo Paese nel suo insieme”. L’Afghanistan è al secondo posto della World Watch List di Porte Aperte che riporta i primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. L’associazione lancia un appello a pregare per l’Afghanistan: “pregate per i gruppi di credenti nascosti in questo paese: sono terrorizzati da questi sviluppi, non sanno di chi fidarsi. Pregate per chi fugge: una nuova ondata di sfollati interni e di profughi invaderà i paesi vicini, il Medio Oriente e non solo. Pregate per le donne afgane, terrorizzate dal ritorno del regime talebano: molte temono che saranno private dell’opportunità di istruirsi. Inoltre, coloro che sono state coinvolte nell’istruzione negli ultimi anni potrebbero essere a rischio di rappresaglie. Pregate per i malati: secondo fonti accreditate, i casi di Covid aumentano e gli ospedali sono limitati in ciò che possono offrire. Pregate perché l’Afghanistan non si tramuti in un centro di reclutamento e addestramento per una nuova generazione di terroristi. Notoriamente i governi talebani di 20 anni fa favorirono organizzazioni islamiche estremiste”.

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