“Le cronache di queste ore sanciscono l’ennesimo fallimento del potente di turno. Siamo di fronte all’impressionante ipocrisia occidentale capace di produrre armi per tutti, ma pane per nessuno“. La drammatica situazione nell’Afghanistan abbandonato a se stesso e nuovamente preda dell’estremismo è motivo di grande amarezza per l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, che ne ha parlato nell’omelia della messa dell’Assunta a Riva del Garda, come viene riportato oggi sul sito dell’arcidiocesi. “Lo scenario davanti al quale si trovava Maria nel momento in cui elevava a Dio il suo Magnificat per aver ‘rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili’ non sembra affatto differire da questo momento storico”, ha aggiunto mons. Tisi, rinnovando il proprio appello a non lasciarsi fagocitare dal vortice del male. “Provocati da Maria – ha sottolineato – abbiamo la possibilità di riconciliarci con i tanti segni di bene che sono sotto gli occhi di tutti: la resilienza degli anziani e la creativa generosità dei giovani, padri e madri che ogni giorno si spendono per le loro famiglie, lavoratrici e lavoratori che ogni mattina affrontano la vita e il proprio dovere con senso di responsabilità e coscienza”. “Queste donne e questi uomini sono i segni del Regno già presente: la Storia è nelle loro mani!”, ha evidenziato il presule, prima di un ulteriore appello: “Dopo duemila anni il tempo rimanda alla profezia della fraternità come vero e unico antidoto al male”.