Giornate di vaccinazione contro il Covid-19 per persone fragili e senza fissa dimora, tende degli abbracci per le visite ai degenti, progetti congiunti per l’accompagnamento al fine vita: sono molti i progetti condivisi tra l’Azienda sanitaria locale Roma 6, che copre il territorio dei Castelli Romani e del litorale sud della Capitale, e la diocesi di Albano, soprattutto attraverso la Caritas, cresciuti di numero e potenziati durante la pandemia. Nei prossimi mesi le iniziative saranno sempre più istituzionalizzate grazie a un nuovo protocollo con il quale la Caritas diocesana di Albano entra nel Tavolo misto di partecipazione degli enti del Terzo settore istituito dalla Asl Roma 6. “Se potessi racchiudere in una parola una sorta di testamento pastorale per i sacerdoti della diocesi utilizzerei il termine ‘cura’ – afferma il card. Marcello Semeraro, amministratore apostolico della diocesi di Albano, che ha siglato il protocollo – Il più antico significato di questa parola è vicinanza, prossimità, attenzione per le persone. È un conforto per me vedere quanto spazio per l’umanità e la cura dedichiate al nostro territorio. Stiamo imparando molto da questa pandemia, una cosa su tutte è l’importanza delle relazioni vere”. Gli fa eco il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda: “Grazie a questo manifesto, i rappresentanti della Caritas potranno sedere al tavolo di tutte le associazioni di volontariato per la condivisione di progetti innovativi e nuovi percorsi per la nostra comunità, uniti al fianco dei più deboli per la tutela della salute di tutti”.