Gino Strada, fondatore di Emergency, è stato “senz’altro un protagonista della storia del nostro tempo”. Lo ha affermato il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, commentando la morte di Gino Strada, avvenuta ieri a 73 anni.
Per ricordarlo, il presule ha richiamato alcune parole pronunciate da Strada al Parlamento svedese nel discorso tenuto in occasione del conferimento del “Right Livelihood Award”, considerato il Premio per la pace alternativo al Nobel: “La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra. Confrontandoci quotidianamente con questa terribile realtà, abbiamo concepito l’idea di una comunità in cui i rapporti umani fossero fondati sulla solidarietà e il rispetto reciproco. In realtà, questa era la speranza condivisa in tutto il mondo all’indomani della seconda guerra mondiale”. E, ancora, il fondatore di Emergency, chiedeva: “È possibile un mondo senza guerra per garantire un futuro al genere umano? Molti potrebbero eccepire che le guerre sono sempre esistite. È vero, ma ciò non dimostra che il ricorso alla guerra sia inevitabile, né possiamo presumere che un mondo senza guerra sia un traguardo impossibile da raggiungere. Il fatto che la guerra abbia segnato il nostro passato non significa che debba essere parte anche del nostro futuro. Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere e non un destino da abbracciare o apprezzare”. “La violenza – affermò Strada sempre nel suo intervento al Parlamento svedese – non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente. L’abolizione della guerra è il primo e indispensabile passo in questa direzione”. Infine, “lavorare insieme per un mondo senza guerra è la miglior cosa che possiamo fare per le generazioni future”. “Grazie Gino per il dono della tua vita”, ha concluso mons. Savino.