“L’Afghanistan è al collasso. Dopo il ritiro delle truppe Onu, l’avanzata dei talebani è inarrestabile. Tale offensiva militare è in contraddizione con gli impegni assunti per una soluzione negoziata del conflitto”. Lo si legge in una interrogazione scritta prioritaria rivolta dall’eurodeputato Antonio Tajani alla Commissione europea e all’Alto rappresentante Ue su “Crisi in Afghanistan e ruolo dell’Unione europea”. Nel Paese, secondo Tajani, “si riscontrano crescenti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, in particolare nei confronti di donne e bambini. Già oggi – secondo l’Alto commissariato dell’Onu – oltre due milioni e mezzo di afghani vivono nei campi profughi tra Iran e Pakistan. A questi, vanno aggiunti due milioni di sfollati interni. La crisi in atto aumenterà drasticamente il numero di profughi che si dirigeranno verso l’Europa. Già nel 2020, oltre il 10% dei nuovi richiedenti asilo in Europa era di nazionalità afghana”. Inoltre, l’Afghanistan “continua ad essere il principale produttore di oppio al mondo, i cui ricavi vanno a finanziare organizzazioni terroristiche”.
Per questo, si chiede alla Commissione europea: “intende riprendere colloqui con i talebani per porre fine al conflitto che destabilizza una regione cruciale negli equilibri internazionale e garantire una transizione pacifica in Afghanistan? Quali azioni diplomatiche intende intraprendere per fronteggiare la crisi dei migranti in fuga dalle violenze dei talebani? Quali iniziative intende intraprendere per evitare una ripresa del terrorismo islamico su scala globale?”.