Gli esperti e le esperte dei diritti umani delle Nazioni Unite oggi “hanno invitato tutti gli Stati a imporre una moratoria globale sulla vendita e il trasferimento di tecnologia di sorveglianza fino a quando non avranno messo in atto solide normative che ne garantiscano l’uso in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani”. Lo si apprende da una nota delle Nazioni Unite. “È molto pericoloso e irresponsabile – si legge – consentire alla tecnologia di sorveglianza e al settore commerciale di operare come una zona libera dai diritti umani”. “Siamo profondamente preoccupati che vengano utilizzati strumenti intrusivi altamente sofisticati per monitorare, intimidire e mettere a tacere i difensori dei diritti umani, i giornalisti e le giornaliste e gli oppositori politici”, dicono ancora gli esperti. “Tali pratiche violano i diritti alla libertà di espressione, privacy e libertà, possono mettere in pericolo la vita di centinaia di individui, mettere in pericolo la libertà dei media e minare la democrazia, la pace, la sicurezza e la cooperazione internazionale”.
Due anni fa l’allora relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di opinione e di espressione ha pubblicato un rapporto sul pericoloso impatto della tecnologia di sorveglianza sui diritti umani, si legge ancora nella nota, e ha raccomandato “un’immediata moratoria sulla sua vendita e trasferimento fino all’adozione di regolamenti internazionali che incorporano la salvaguardia dei diritti umani”. “La comunità internazionale non ha ascoltato l’appello”.