Cinque anni fa Papa Francesco bussava alla porta di un appartamento alla periferia di Roma. Una visita a sorpresa a venti ragazze salvate dal racket della prostituzione schiavizzata, accolte dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal servo di Dio don Oreste Benzi, incontrate il 12 agosto 2016, in occasione della sua iniziativa giubilare “Venerdì della Misericordia”. “Non potevo mai immaginare una chiamata del genere – ricorda don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità su Interris.it – dove mons. Rino Fisichella mi convocava per un incontro riservato. ‘Il Santo Padre desidera incontrare le giovani donne vittime della tratta e vuole andare di persona in una vostra casa a trovarle’, disse”.
Il sacerdote riferisce che “avevamo preparato le ragazze accolte dicendo che veniva a visitarle un cantante famoso e che si dovevano ritrovare tutte insieme nel salone di casa”. “Ricordo l’emozione e la curiosità di queste giovanissime che provavano ad indovinare quale potesse essere il cantante, ma non potevano mai immaginare che il personaggio era totalmente diverso. E io dovevo mantenere la riservatezza che mi era stata chiesta verso chiunque”. E ancora: “Sono stati tanti i momenti commoventi di quell’incontro – ricorda don Aldo Buonaiuto – e fu veramente impressionante vedere il Santo Padre così concentrato e immerso nell’ascoltare le drammatiche storie delle singole ragazze e poi alzarsi ogni volta per andare ad abbracciare, piangere insieme e il suo desiderio di capire, chiedere e approfondire. Il Papa era lì con tutto se stesso, con il cuore. Non era un incontro formale ma si respirava che Sua Santità voleva stare con loro mettendo proprio loro al centro dell’incontro. Tra l’altro il Papa si mise anche a servire le bevande creando direttamente con loro un empatia straordinaria. Ad un certo punto per spezzare l’ascolto di certi momenti di grande dolore presi la chitarra per fare insieme un canto in spagnolo e fu molto bello sentire che anche il Papa cantava insieme a noi”.