“Si può tentare di definire la fraternità come quel principio che, muovendo dal riconoscimento di una condizione di natura non elettiva – l’essere fratelli – o comunque di un legame preesistente e indisponibile, ne fa discendere un criterio di condotta personale, sociale e, eventualmente, politica. Il movimento e il passaggio cruciale che la fraternità traccia è dunque quello che, dal riconoscimento di un legame considerato come dato, conduce all’assunzione di una conseguente (ma tutt’altro che automatica e anzi assai problematica) condotta di cura”. Lo si legge nell’articolo “La fraternità come principio politico-giuridico. L’apporto della Fratelli tutti”, a cura del giurista Filippo Pizzolato, che appare sul nuovo numero della rivista “Appunti”, curata dall’associazione “Città dell’uomo”. “La condotta che la fraternità vorrebbe ispirare – sottolinea Pizzolato – presenta i caratteri di una prossimità curativa e di una relazionalità intensa e tendenzialmente immediata. I protagonisti del rapporto fraterno rimangono, per così dire, sullo stesso piano, disposto orizzontalmente, al di fuori cioè di schemi gerarchici”.
Nel numero 4/2021 della rivista figura un focus dedicato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Appunti” torna infatti sul tema Pnrr, di estrema attuale, cui “sono affidate grandi speranze per un rilancio del sistema Paese, duramente provato da un anno e mezzo di crisi pandemica, con le conseguenti crisi economica e sociale”. L’argomento “è di tale ampiezza e delicatezza che – secondo la redazione – merita di essere ripreso e considerato sotto vari profili, dando voce a soggetti con diversificate competenze ed esperienze”. In questo numero sono stati interpellati due operatori del mondo del lavoro. Nel primo caso (“Analisi e appello alla concertazione”, di Enzo Marrafino) si tratta di un sindacalista che presenta la questione del Pnrr nel quadro dei dispositivi, incominciando da Next Generation Eu, escogitati in sede di Unione europea, per venire incontro ai gravi problemi di ripresa dei Paesi membri. L’autore rivendica la necessità di una concertazione fra i soggetti chiamati in causa per gestire i progetti di intervento inscritti nel piano nazionale. Nel secondo caso (“Cooperative e lavoro per la ripresa. Investire in un’Europa più sociale e inclusiva”, Giuseppe Guerini), la riflessione è affidata a un alto dirigente del settore cooperativistico – egli pure convinto della necessità del metodo della concertazione – che rivendica il ruolo della rete di cooperative in ordine al rilancio socio-economico.
Fra gli altri articoli: Vannino Chiti, “La ‘democrazia dei cittadini’ resta la bussola”; Stefano Ceccanti, “Slittamenti autoritari? Vigilanza e antidoti”; Giorgio Campanini, “Scuola: le lezioni di Covid-19”; Pierpaolo Triani, “Università e creatività”.