“L’Unicef è estremamente allarmato dalla notizia dell’uccisione di oltre 200 persone, tra cui più di 100 bambini, in attacchi contro famiglie sfollate che si sono rifugiate in una struttura sanitaria e in una scuola nella regione degli Afar (nell’Etiopia settentrionale) giovedì 5 agosto. È riportato che siano state distrutte anche forniture alimentari essenziali in un’area che sta già registrando livelli di emergenza di malnutrizione e insicurezza alimentare”. A denunciare la situazione è il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore.
“L’intensificazione dei combattimenti ad Afar e in altre aree vicine al Tigray è disastrosa per i bambini. Segue mesi di conflitto armato in tutto il Tigray che hanno messo circa 400.000 persone, tra cui almeno 160.000 bambini, in condizioni simili alla carestia. Quattro milioni di persone sono in crisi o in livelli di emergenza di insicurezza alimentare nel Tigray e nelle regioni limitrofe di Afar e Amhara. Più di 100.000 sono stati i nuovi sfollati a causa dei recenti combattimenti, che si aggiungono ai 2 milioni di persone già sradicate dalle loro case”, prosegue Fore, che aggiunge: “L’Unicef stima un aumento di 10 volte del numero di bambini che soffriranno di malnutrizione pericolosa per la vita nel Tigray nei prossimi 12 mesi. La crisi della sicurezza alimentare e della nutrizione sta avvenendo in mezzo a una distruzione estesa e sistematica della salute e di altri servizi su cui i bambini e le comunità fanno affidamento per la sopravvivenza. In collaborazione con gli uffici regionali e i partner umanitari, l’Unicef sta dispiegando forniture di emergenza e squadre mobili per la salute e la nutrizione in tutta l’Etiopia settentrionale per fornire assistenza urgente”.
Il direttore generale dell’Unicef conclude: “La catastrofe umanitaria che si sta diffondendo nel nord dell’Etiopia è causata dal conflitto armato e può essere risolta solo dalle parti in conflitto. L’Unicef chiede a tutte le parti di porre fine ai combattimenti e di attuare un immediato cessate il fuoco umanitario. Soprattutto, chiediamo a tutte le parti di fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere i bambini dai pericoli”.