“Il ‘si dice’ è sempre ingannevole. A volte ho l’impressione, ma non sono l’unico, che ci sia come un vezzo a riferirsi a un passato che non c’è più con quella nostalgia che alimenta distrazione sul tempo presente”. Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, risponde così ad una domanda su una presunta tendenza di “parte dei vescovi italiani” ad essere “nostalgici di una Cei più combattiva sui temi eticamente sensibili”. “Noi dobbiamo invece impegnarci per far sì che la nostra voce, la voce di tutti i cristiani, sia percepita in modo chiaro nella società odierna”, la tesi del presidente della Cei nell’intervista rilasciata a “La Repubblica” sul ddl Zan, in calendario al Senato il 13 luglio. “Ci sono valori umano-universali che il cristianesimo porta con sé e che dobbiamo sempre più saper mettere in campo a servizio del bene comune. Da questo punto di vista sono convinto che il laicato cattolico debba portare un contributo straordinario anche in questa stagione particolare. È necessario riscoprire e saper testimoniare sempre più la bellezza di appartenere a un progetto di vita comune”. In questo senso, osserva Bassetti, “il cammino sinodale avviato con l’Assemblea Generale di maggio della Cei può portare buoni frutti”. Circa la linea chiesta dal Papa, il presidente della Cei risponde: “Il suo magistero è molto chiaro ed è anche quanto abbiamo messo in evidenza nelle nostre due note sul ddl in questione: accoglienza, dialogo aperto e non pregiudiziale”.