“Non possiamo rimanere in silenzio ed indifferenti di fronte ai 250 lavoratori dipendenti delle Terme Luigiane che resteranno a casa per la stagione del 2021”. Così la presidente provinciale delle Acli di Cosenza, Caterina De Rose, interviene a nome di tutti i dirigenti, volontari e soci aclisti: “Ribadisco la solidarietà, già manifestata due anni fa. Oltre alla situazione dannosa, per le famiglie che hanno perso il lavoro, viene inferta una profonda ferita all’intero territorio sia da un punto di vista sanitario che economico. Le Terme Luigiane sono uno dei parchi più importanti d’Europa, per le sue acque benefiche, prima della pandemia, registravano una notevole presenza di turisti-pazienti provenienti da tutta Italia. La chiusura ha causato un impoverimento di tutta la zona e, soprattutto, della Guardia Piemontese, meta ambita per attrattive paesaggistiche e culturali. Una perdita immane per l’indotto di ristoratori e catene alberghiere”. “Voglio esortare – conclude De Rose – a nome delle Acli provinciali di Cosenza, tutti gli attori coinvolti in questa vicenda: Comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa, nonché la Regione Calabria, quale organo istituzionale superiore, a rivalutare e rivedere la situazione per salvare un posto che rappresenta molto per la nostra Regione”.