“La salvezza dall’estremismo e dal terrorismo scaturisce dal dialogo delle religioni e dal processo di formazione umana, sociale, culturale e spirituale delle persone per educarle ai valori della fratellanza”: è quanto ribadisce il patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphael Sako, in una nota dedicata al tema del dialogo diffusa oggi attraverso i canali del Patriarcato. Citando l’esempio di Papa Francesco che ha incontrato i due leader musulmani, il sunnita Ahmed Al-Tayyib e lo sciita Sayyid Al-Sistani, Mar Sako ha rimarcato che tutto “il clero dovrebbe godere di questa voce profetica per educare i credenti a praticare la tolleranza, l’amore, la bontà e la pace” perché “è terribile giustificare atti barbarici in nome della religione”. Lo stesso vale per il dialogo tra cristiani: “Siamo caldei, siriaci, assiri e armeni, nazionalità esistenti che non possono essere cancellate con una decisione individuale. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità nell’eliminare le barriere psicologiche e di fazione tra tutte le nazionalità, guardandosi l’un l’altro come persone libere e responsabili nonostante le differenze, e raggiungendo attraverso un dialogo sereno accordo, solidarietà e cooperazione al servizio del nostro popolo e del nostro Paese. Credo nel dialogo e ogni Chiesa locale, indipendentemente dal numero dei suoi fedeli, deve essere una chiesa universale e aperta. La Chiesa non può trasformarsi in un gruppo settario chiuso”.