“Questa specie di Chernobyl del 2020 non sarebbe dovuta mai diventare una pandemia perché la comunità internazionale era preparata, gli scienziati lanciavano segnali d’allarme da anni, quindi c’erano tutte le regole per la gestione della crisi. Lo è diventata perché i governi non hanno collaborato tra loro e c’è stato un lungo periodo di inazione nel febbraio 2020, mentre si rimaneva a guardare la Cina”. E’ il parere di Nicoletta Dentico, che dirige il programma di salute globale di Society for international development (Sid), intervenuta oggi pomeriggio al webinar organizzato da Caritas italiana e Focsiv, ad un anno dal lancio della Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Secondo Dentico la pandemia si poteva evitare perché “è stata la più annunciata della storia” e tutti sapevano che il rischio del “salto dei virus dalla specie animale a quella umana sarebbe stato più frequente”, come accaduto con la Sars nel 2002, l’aviaria nel 2009, la Mers nel 2021 e l’Ebola e tutti sapevano che “i focolai sono più dannosi per una società globalizzata”. “E’ inquietante perché basta vivere per contrarre il virus, per cui il Covid è diventato un elemento di grande pedagogia – ha osservato -. Ci insegna che non possiamo tornare alle cose del passato senza preoccuparci degli altri. Il Covid ci chiede una nuova società della cura. Il 2020 è stato anche un anno fecondo di buone pratiche, tutto ciò deve spingerci a chiedere politiche nuove, all’altezza degli insegnamenti del Covid”. Invece, ha scandito, “c’è una continua resistenza all’apprendimento da parte della comunità internazionale, che pensa di aver risolto con i vaccini. Invece con la variante Delta abbiamo un nuovo aumento di casi, soprattutto nel Sud del mondo. Non ne siamo ancora usciti. Siamo nello stesso mare ma non nella stessa barca e non possiamo pensare di salvarci da soli”. “Oggi il nostro pane quotidiano sono i vaccini che sono il primo strumento ma non l’unico – ha precisato -. Perché se sono finanziati dal settore pubblico non possono essere gestiti e usati solo da alcuni attori mentre siamo in piena crisi sanitaria. E’ importante immunizzarsi dalla variante dell’indifferenza che continua a infiltrarsi”.