Il commissario Ue per la giustizia, Didier Reynders, commentando il quadro di valutazione della giustizia dell’Ue 2021, ha dichiarato: “il quadro è un pilastro della nostra politica per garantire l’efficacia dei sistemi giudiziari in tutta l’Unione. Questo strumento analitico fornisce preziose informazioni sui sistemi giudiziari degli Stati membri. I suoi risultati confluiranno anche nel nostro Rapporto sullo stato di diritto che presenteremo presto. Il quadro si concentra sulla digitalizzazione dei sistemi giudiziari e sull’indipendenza della magistratura, due fattori chiave della nostra politica in materia di giustizia”.
Fra i principali temi affrontati nel documento appare la digitalizzazione dei sistemi giudiziari. Per la prima volta, il quadro di valutazione “fa il punto su come le autorità giudiziarie siano avanzate nella trasformazione digitale, cosa che ha acquisito molta importanza a causa della pandemia di Covid-19”, vi si legge. I risultati “mostrano che in quasi tutti i sistemi giudiziari sono stati utilizzati sistemi di videoconferenza e che nella stragrande maggioranza degli Stati membri il personale può lavorare a distanza in modo sicuro”. Persistono invece problemi per quanto riguarda la percezione dell’indipendenza della magistratura: “in due terzi degli Stati membri, la percezione pubblica dell’indipendenza della magistratura è migliorata dal 2016. Tuttavia, rispetto allo scorso anno, la percezione dell’opinione pubblica di indipendenza è diminuita in circa due quinti di tutti Stati membri. L’interferenza o la pressione da parte del governo e dei politici è stata la ragione più ampiamente dichiarata per la percepita mancanza di indipendenza di tribunali e giudici”.
Sulla indipendenza dei giudici della Corte suprema nazionale, si legge. “le Corti supreme, in quanto tribunali di ultima istanza, sono essenziali per garantire l’applicazione uniforme della legge negli Stati membri. Gli Stati membri devono organizzare la procedura di nomina in modo da garantire la loro indipendenza e imparzialità. A tale riguardo, il diritto europeo impone agli Stati membri di garantire che, una volta nominati, i giudici siano liberi da influenze o pressioni nello svolgimento del loro ruolo”.