Sanità: Sigg e Sigot, solo 4.300 geriatri per 13 milioni di over65. “Insufficiente il numero previsto nel Pnrr. Necessari almeno il doppio”

Insufficiente il fabbisogno di nuovi geriatri previsto nel Recovery Plan. “Senza un adeguato numero di geriatri a gestire la valutazione e la terapia dei tanti over 65 con molteplici malattie croniche, sarà impossibile prendersi carico di una popolazione che ha bisogno di risposte di cura su misura e che è sempre più fragile anche a causa della pandemia”. A richiamare l’attenzione sull’esigenza di riprogrammare il numero di specialisti, sono le Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e la Società italiana di geriatria ospedale e territorio (Sigot), sottolineando che oggi i geriatri sono appena 4.300 per 13 milioni di over65 e nei prossimi anni le borse di specializzazione previste diminuiranno da 347 per l’anno in corso a 319 nel 2023. “Le linee di indirizzo della riforma dell’Ssn incluse nel Pnrr – spiegano in una nota Francesco Landi e Alberto Pilotto, rispettivamente presidenti Sigg e Sigot – stabiliscono un ruolo centrale per l’assistenza domiciliare e prevedono una ristrutturazione importante dell’assistenza residenziale”, ma perché abbiano “il miglior rapporto costo/efficacia è indispensabile che a gestirle siano i geriatri. Il geriatra è il medico della complessità per l’anziano. Il numero di professionisti è tuttavia insufficiente: a tutt’ oggi sono appena 4.300 gli specialisti in geriatria, sarebbero necessari almeno il doppio”. “Purtroppo tutto ciò non è ancora tenuto in debita considerazione da chi deve allocare le risorse sanitarie; il fabbisogno stimato di nuovi geriatri – ribadiscono – rimane largamente insufficiente a coprire le aumentate richieste, in ospedale e sul territorio. Riteniamo imprescindibile rivalutarlo per il prossimo triennio”.

 

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