“Una grande artista che ha rispettato fino all’ultimo il suo pubblico. Una malattia vissuta nella riservatezza più assoluta, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei. La prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero. Negli anni ’70, la Carrà stupì l’opinione pubblica col ‘Tuca Tuca’ e il celebre ombelico. Era il 1970 e l’Italia impazzì, perché tutto era proibito. Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità e disarmante energia”. Così la ricorda oggi l’Aiart, dopo la notizia della sua scomparsa oggi pomeriggio.
“Icona di una tv di qualità che ha rivoluzionato l’intrattenimento”, prosegue l’Aiart ricordandone alcuni programmi: “Notevole successo ottenne nel 1984 con ‘Pronto, Raffaella’, che raggiunse ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di “‘Domenica in’ (1986) sempre per la Rai, nel 1987 passò per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione ‘Fantastico 12’. Dopo una parentesi di quattro anni a Madrid, dove portò il programma ‘Hola Raffaella’ per la televisione spagnola, è rientrata in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in ‘Carramba! Che sorpresa’ (1995-97 e 2002), trasmissione ispirata al varietà britannico ‘Surprise, surprise’. Ha quindi continuato a raccogliere consensi presentando ‘Carramba! Che fortuna’ (1998-2000 e 2008) e ‘Segreti e… bugie’ (1999), sempre su Raiuno. Nel 2001 ha condotto il Festival di Sanremo, nel 2004 il programma ‘Sogni’, mentre dedicato alle adozioni a distanza è stato ‘Amore’ del 2006. Nel 2007 è uscito ‘Raffica Carrà’, raccolta videomusicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Raidue come coach del talent show ‘The Voice of Italy’ ed è uscito il suo ultimo album ‘Replay’. Nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent show “Forte forte forte” e ha interrotto la sua partecipazione a ‘The Voice of Italy’, ripresa l’anno successivo. Del 2019 è il suo ultimo programma “‘ raccontare comincia tu’ su Raitre”.
“Una donna dalla forza inarrestabile che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata”. Ed è così che l’Aiart vuole ricordarla: “Ciao Raffaella”.