Giustizia, welfare, politica estera, sviluppo umano integrale e sostenibile, inquadramento degli insegnanti di religione cattolica: sono i temi delle mozioni discusse e votate dal Congresso nazionale di Insieme, che si è concluso ieri a Roma. Eleonora Mosti, Giancarlo Infante e Maurizio Cotta sono stati eletti come componenti della nuova segreteria collegiale del soggetto politico nato a ottobre 2020 dalla convergenza tra diverse realtà di ispirazione cattolica. I 200 delegati hanno inoltre eletto Alessandro Comola come segretario amministrativo. “Prosegue con rinnovato slancio un percorso unitario all’interno e di dialogo all’esterno”, si legge in una nota diffusa dalla formazione politica, in cui si ribadisce “l’obiettivo di intercettare sia la frammentazione esistente nelle testimonianze cristianamente ispirate sia i tanti elettori che da anni disertano le urne per sfiducia nei confronti della classe politica” e “l’assoluta autonomia del partito, che dunque non è disponibile, neppure alle prossime amministrative, ad alleanze con nessuno dei due grandi schieramenti esistenti in Italia”. Tra gli interventi, quello dell’economista Stefano Zamagni, garante del partito, che ha sottolineato come quello di Insieme sia “un modello popolare, senza leader”. Rispetto al dibattito sul ddl Zan, Zamagni ha poi affermato che, “se ci fosse stato già un partito come questo, le cose sarebbero andate diversamente. È un problema di natura etica e antropologica che si vuol risolvere per via legislativa e il mondo cattolico non se ne sta ancora completamente rendendo conto”.