“Il Mediterraneo trasformato in un cimitero. Oramai, i morti non si contano più. Drammaticamente il tutto accade sotto la responsabilità della comunità internazionale”. Lo afferma in una nota Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio.
“Lasciare morire donne, uomini e bambini indifesi, va oltre ogni immaginazione”, denuncia Garofalo, secondo cui “è assurdo ed intollerabile rimanere inermi di fronte ad una vicenda, che è divenuta un vero e proprio genocidio contro l’umanità”. Per il presidente del Centro studi “Giorgio La Pira”, “permettere, che il grande lago di Tiberiade, da luogo di pace sia divenuto simbolo di odio e di cultura di morte, significa andare contro la logica e la storia. Esseri umani come una qualsiasi merce di scambio in nome del dio denaro, contro cui le coscienze di ciascuno di noi si devono ribellare affinché si affermi l’unica strada possibile, come auspica Papa Francesco con l’enciclica ‘Fratelli tutti’”. “Nessun esser umano merita tanta crudeltà”, conclude Garofalo.