La recente apertura degli archivi vaticani per gli anni di Pio XII ha posto questo pontificato sempre più al centro delle attenzioni degli storici. Ne sta emergendo il profilo del primo vero esempio di “pontificato globale” per l’intensità e la profondità geopolitica delle sfide affrontate: la relazione con ideologie conflittuali, la cultura di massa, il progresso tecnologico, la secolarizzazione. A porre ora una nuova luce sulla Chiesa al tempo di Papa Eugenio Pacelli è il progetto promosso dall’Università telematica internazionale UniNettuno che, grazie ad un finanziamento della Siae, ha condotto alla riscoperta di una serie di cinegiornali prodotti a metà anni Cinquanta. Si tratta del cinegiornale “Roma nel mondo” — che prese anche il nome di “Attualità Cattolica”— il quale rappresenta senza dubbio un unicum nell’ambito delle attualità cinematografiche prodotte in quel periodo non solo in Italia ma in tutto il panorama internazionale.
Realizzati tra il 1955 e il 1960 dalla San Paolo Film questi cinegiornali, dedicati alla cronaca degli avvenimenti dei cattolici in tutto il mondo con una rubrica di fondo che si focalizzava sull’attività del pontefice e della Santa Sede, hanno una duplice peculiarità. Da un lato essi furono prodotti in stretto raccordo con le gerarchie vaticane costituendo una sorta di ufficiale cinegiornale vaticano; dall’altro furono prodotti da una casa di produzione diretta espressione di una congregazione religiosa, la Società San Paolo Film.
La serie dei cinegiornali fu ideata nel 1955 sulla spinta dei due Discorsi sul film ideale di Pio XII. Con queste attualità cinematografiche, come si legge nelle carte degli Archivi della Società San Paolo, si intese documentare tutti gli avvenimenti più significativi che si svolgevano “attorno alla Cattedra di Pietro”. Il cinegiornale fu edito in cinque lingue e “regolarmente inviato a un buon numero di stazioni televisive europee (di Olanda, Belgio, Germania, Svizzera) e alle televisioni americane (di Stati Uniti e Canada)”.
Di questi cinegiornali si era persa completamente traccia, ma grazie a Pier Luigi Raffaelli, l’ideatore, con Tatti Sanguineti, dei progetti “Italia Taglia” e “CineCensura”, e al finanziamento della Siae è nato il progetto realizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione di UniNettuno, con la direzione scientifica di Dario Edoardo Viganò e il coordinamento di Gianluca della Maggiore, che ha coinvolto oltre all’Istituto Luce Cinecittà e alla Direzione generale cinema e audiovisivo del ministero della Cultura anche la Società San Paolo. Nell’ambito del progetto sono stati recuperati i materiali relativi ai 49 numeri del cinegiornale.