“La tratta di esseri umani è uno dei crimini transnazionali più seri al mondo e una delle sfide che riguardano i diritti umani più complesse del nostro tempo”: lo afferma Laurence Hart, direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di persone. L’Oim dal 1994 lavora con i suoi partner in tutto il mondo per prevenire e combattere il traffico di esseri umani. “Da anni – spiega Hart – lavoriamo per identificare e assistere le vittime di tratta e siamo riusciti a mettere in protezione centinaia di persone, ma vista la dimensione del fenomeno crediamo che occorra che tutti i soggetti coinvolti sul tema moltiplichino i loro sforzi per garantire che i migranti vulnerabili che si trovano in Italia siano protetti dallo sfruttamento. Inoltre, rafforzare il contrasto alla tratta vuol dire anche combattere reti di trafficanti e organizzazioni criminali spesso collegate a una molteplicità di traffici illeciti”.
Le forme di tratta che sono state identificate in questi anni dall’Oim in Italia sono molteplici e di diverso tipo. Già da molto tempo è stato innanzitutto registrato il grave fenomeno delle migliaia di ragazze nigeriane vittime di tratta trafficate via mare in Italia, soprattutto a scopo di sfruttamento sessuale.
Recentemente è stato però anche possibile far emergere casi di tratta legati ad altre realtà del territorio. Tra questi, casi di tratta a scopo di accattonaggio che vedono come vittime giovani uomini nigeriani sbarcati alcuni anni fa quando erano minori o neomaggiorenni e casi di tratta a scopo di matrimonio forzato/servitù domestica che vedono tra le vittime giovani donne ivoriane e guineane arrivate via mare.
Un fenomeno drammaticamente diffuso è anche quello dello sfruttamento lavorativo, che coinvolge moltissimi migranti vittime di reti di trafficanti che utilizzano le famiglie nel Paese di origine come strumento di ricatto affinché i lavoratori non si ribellino ai soprusi cui sono sottoposti. Questo fenomeno riguarda moltissimi settori economici del paese ed è particolarmente evidente in quello agricolo, ed è diffuso sia nel sud Italia sia in altre regioni del centro e del nord della penisola.