“Famiglia: l’ingrediente mancante nella rivitalizzazione rurale” è il titolo di un documento pubblicato dalla Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce) e da Fundación Madrina, organizzazione spagnola che lavora al fianco delle madri e minori in difficoltà, per rispondere alla “Visione a lungo termine sulle aree rurali nell’Ue”, pubblicata dalla Commissione europea il 30 giugno scorso. La crisi economica e sociale causata dalla pandemia è “arrivata per restare”, spiega Conrado Giménez, fondatore e presidente della Fundación Madrina, e ha già lasciato, fin qui, il 26% delle famiglie a rischio povertà e vulnerabilità sociale. Per una serie di ragioni elencate nel documento la “via d’uscita” è la campagna, sia rispetto alla povertà abitativa, sia occupazionale, ma anche educativa e sociale, con il beneficio anche di ricreare o ravvivare le comunità rurali, di cui il documento elenca tutte le problematiche. Per questo la strategia della Commissione europea dovrebbe essere sviluppata con “uno sguardo trasversale alla famiglia e ai suoi bisogni”. La Fundación Madrina ha sviluppato “Pueblos Madrina”, programma di sostegno sociale per le famiglie vulnerabili che ha già ricollocato più di 300 famiglie in difficoltà nelle aree rurali, mentre altre 700 famiglie sono in attesa di poterlo fare: è una “buona pratica”, che potrebbe essere ampliata come modello in tutta Europa.