La Federazione italiana scuole materne (Fism) – alla quale fanno riferimento 6.700 scuole e 2.300 servizi educativi per la prima infanzia, una realtà che interessa 450mila bambini ed oltre 40mila lavoratori – ha accolto con soddisfazione la conversione in legge con modificazioni del decreto-legge n. 73 del maggio scorso. Si tratta del testo meglio noto come “Sostegni bis” che, nella sua prima versione, aveva trascurato le scuole dell’infanzia paritarie “no profit”, provocando la ferma protesta della Federazione. L’emendamento approvato ha introdotto dunque un nuovo comma che stabilisce l’erogazione per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie paritarie, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, di un contributo complessivo di 60 milioni di euro nell’anno 2021, di cui 10 milioni destinati solo a favore delle scuole dell’infanzia. “Con decreto del ministro dell’istruzione il predetto contributo è ripartito tra gli uffici scolastici regionali in proporzione al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche paritarie di cui al precedente periodo. Gli uffici scolastici regionali provvedono al successivo riparto in favore delle istituzioni scolastiche paritarie dell’infanzia, primarie e secondarie in proporzione al numero di alunni iscritti nell’anno scolastico 2020/2021”, fa sapere una nota congiunta del presidente e del segretario nazionale della Fism, che annuncia verranno comunicate a breve le indicazioni operative per affrontare “gli inopinati oneri burocratici che la norma ha voluto introdurre”.