L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti ha scritto a Mario Draghi, ai presidenti delle Regioni e ai sindaci affinché “a settembre nelle scuole italiane si torni a far lezione in presenza”. “Il Governo si sta dando da fare in questa direzione, ritenuta prioritaria anche dal Cts. E ciò è apprezzabile. Uno dei nodi principali a cui pensare per tempo è quello dei trasporti, che devono fare i conti con l’affollamento alla riapertura degli uffici, ma è anche necessario fare uno sforzo in più per trovare aule sufficientemente ampie da consentire agli studenti di andare a scuola in sicurezza”, osserva Garlatti.
In una nota inviata oggi l’Autorità garante ha raccomandato di assicurare mezzi di trasporto “riservati ai ragazzi”, anche attraverso convenzioni con società private che gestiscono i bus rimasti fermi per le conseguenze della pandemia. Suggerita pure “l’emissione di voucher per gli studenti che debbano ricorrere al trasporto privato”. Quanto poi all’ipotesi di utilizzare altre soluzioni per diminuire l’affollamento dei mezzi nelle ore di punta, come orari differenziati di ingresso, lezioni pomeridiane o di sabato, l’Autorità garante manifesta “preoccupazione che in tal modo possano essere lesi i diritti al gioco, allo sport e al tempo libero dei ragazzi” previsti dalla Convenzione di New York.
Sul fronte delle aule l’Autorità garante ha chiesto di compiere una ricognizione degli edifici pubblici o del privato sociale non utilizzati o poco utilizzati per adibirli ad aule. “Andrebbe anche ripensato il concetto di aula scolastica. Si può pensare di utilizzare spazi alternativi per fare lezione, come ad esempio parchi pubblici, sale museali, luoghi adibiti alla cultura. Queste sono alcune idee, ma vanno cercate tutte le soluzioni possibili per raggiungere lo scopo – irrinunciabile – di assicurare a tutti gli studenti a partire dal prossimo settembre lezioni in presenza. La didattica a distanza, pur preziosa, è stata un’esperienza utile ad evitare la chiusura delle scuole, ma da considerare al passato”, conclude Garlatti.