Honduras: vescovi contro Zone di occupazione e sviluppo economico, “cortina fumogena e strumento incostituzionale”

(Foto: ANSA/SIR)

La Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh), in una nota, accusa il Governo di “mancanza d’ascolto” e prende decisamente le distanze dall’istituzione delle cosiddette Zone di occupazione e sviluppo economico (Zede l’acronimo in spagnolo), proposte dal Governo, perché “esse sono state create in aperta violazione della Costituzione della Repubblica e a discapito della nostra pianificazione territoriale”. Le Zede, ideate dall’economista statunitense Paul Romer e attuate soprattutto in Paesi dell’Asia, sono strumenti che attribuiscono a zone del territorio nazionale un alto grado di autonomia, con la possibilità di attrarre capitali stranieri nella prospettiva di creare sviluppo e occupazione. L’autonomia territoriale è, insieme, fiscale, doganale, lavorativa, giudiziaria. Il progetto, con diverse denominazioni, si sussegue in Honduras da oltre un decennio e già nel 2012, in occasione del precedente progetto legislativo, la Corte Costituzionale aveva espresso parere negativo.
L’idea di chi critica il progetto, tra cui i vescovi, è che la prospettiva di sviluppo sia soltanto un miraggio, a maggior ragione in un territorio caratterizzato da corruzione e criminalità come quello honduregno. Tra l’altro le zone interessate, soprattutto tratti costieri e insulari nel Nord atlantico e nel Sud pacifico, sono caratterizzate da grande pregio ambientale. “Questo progetto si chiede la Ceh – ci darà davvero i benefici promessi? O non è forse una cortina fumogena rispetto alla quale tutti ci mettiamo a discutere, mentre il tempo passa senza che vengano affrontati i problemi reali del Paese? Ora, se la Zede dovesse produrre lo sviluppo che ci dicono, perché finora non è stata già fatta?”.
La nota critica anche l’atteggiamento del Congresso in questo frangente, denunciando che invece di fornire soluzioni hanno eluso la questione: “Com’è facile lavarsi le mani di fronte a un problema di questa portata, un problema che loro stessi hanno causato”. Da qui l’appello alla Suprema Corte di Giustizia di non prestarsi “al gioco politico del Congresso nazionale e di mantenere la propria indipendenza, non conforme a interessi contrari al bene della Repubblica”. Concludono i presuli: “Noi vescovi non siamo contrari allo sviluppo dell’Honduras, siamo favorevoli che avvenga, ma non in questo modo. Per questo motivo non supportiamo la creazione delle Zede”.

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