“Il nostro riferimento è sempre la Costituzione che ritengo essere tra le più avanzate, anche nell’articolo 11, quello, cioè, in cui si dice che l’Italia ripudia la guerra. Ritengo che oggi la Difesa italiana sia la massima espressione di questo. Attualmente abbiamo 42 missioni nascono proprio per creare condizioni di pace e di sicurezza e per contribuire a determinare contesti affinché si possano sviluppare civilmente le ambizioni di tanti popoli. Ed è in questo senso che oriento il mio impegno quotidiano”. Lo ha detto, ieri, il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato maggiore della Difesa, intervenendo al Giffoni Film Festival.
“Con il crollo del muro di Berlino – ha continuato il capo di Stato maggiore della Difesa – si sono liberate tante ambizioni, anche tanti egoismi hanno avuto modo di emergere, questa corteccia di civiltà che abbiamo costruito non dobbiamo mai darla per scontata. Oggi l’Italia non ha problemi di difendere i confini. Le Forze Armate italiane vogliono essere parte attiva del Paese, vogliamo essere elemento di stabilità. Se pensiamo ai Balcani, alle primavere arabe, a cosa succede oggi in Libia o in Tunisia, è evidente come l’Italia continui a portare avanti una politica di equilibrio e di dialogo. L’Africa è una vicenda di cui dobbiamo necessariamente occuparci perché si tratta del nostro cortile di casa. Certo non è un problema che può essere risolto solo con le Forze Armate, ma per il quale serve il contributo di più istituzioni. Dobbiamo giocare un ruolo più incisivo e occuparci maggiormente di quello che accade ai nostri dirimpettai nel Mediterraneo”.
C’è una questione legata al ruolo dell’Europa, su questo si sofferma nella sua analisi il generale Vecciarelli: “Anche l’Unione europea non ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissata – ha osservato -. Il mio auspicio è che possa diventare una realtà anche nelle Difesa. Sicuramente ha una propria politica di difesa e di sicurezza con una serie di missioni che sono orientate in questo senso, ma si potrebbe fare di più. Io per primo sarei disposto a contribuire perché possa nascere questa difesa europea”.
Poi ha aggiunto: “Considero le Ong una risorsa perché condividiamo le stesse finalità e mi piace molto lavorare con loro quando, però, gli obiettivi coincidono. La salvaguardia dei diritti dell’uomo è alla base del nostro modo di agire sempre”.