La Conferenza dei garanti territoriali si è riunita oggi in assemblea nella sala Tirreno della Regione Lazio, a Roma, per un incontro con il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Bernardo Petralia, sulla ripartenza dei colloqui e delle attività nelle carceri, dopo il superamento dell’emergenza epidemiologica. “Completata la campagna vaccinale, non possiamo permetterci ancora un anno di sostanziale chiusura delle attività”, ha dichiarato in apertura dei lavori Stefano Anastasìa, portavoce della Conferenza dei garanti territoriali e garante dei detenuti della Regione Lazio. Da remoto e in presenza, nella mattinata sono intervenuti diversi garanti. Hanno partecipato in presenza anche l’assessore alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e il garante nazionale, Mauro Palma.
I garanti delle persone private della libertà, nominati dalle regioni, dalle province e dai comuni italiani, stanno affrontando i temi del momento, a cominciare dal dibattito sulla formazione del personale della Polizia penitenziaria, dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere.
“A memoria d’uomo non si ricorda la visita in un carcere di un presidente del Consiglio dei ministri accompagnato da un ministro della Giustizia, dopo un pestaggio disumano”, ha sottolineato il garante della Campania, Samuele Ciambriello, mentre la garante del Comune di Roma, Gabriella Stramaccioni, ha evidenziato il ruolo della libera stampa nella diffusione delle immagini sui gravi episodi di violenza ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere. A tale proposito, il capo del Dap ha annunciato una vera propria rivoluzione nella formazione del personale. Petralia ha anche dichiarato che l’amministrazione penitenziaria attende la risposta del Comitato tecnico-scientifico alle richieste sulla ripresa delle attività e i trasferimenti tra istituti, per consentire ai detenuti di poter scontare la pena vicino a casa.
L’assessore D’Amato ha annunciato la prossima apertura della nuova Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria (Rems) a Rieti, dopo l’accordo fra Regione Lazio, Prefettura di Rieti e Asl di Rieti, ma ha anche rimarcato la necessità di un accordo sul fabbisogno di posti e sull’appropriatezza degli invii alle Rems. Tema sul quale è intervenuto anche il garante nazionale Palma, il quale si è detto contrario alla tendenza a psichiatrizzare ogni comportamento nel carcere, “anche laddove ci sono comportamenti spesso dettati da condizioni materiali di ristrettezza, ma non riconducibili a a problematiche di natura psichiatrica”.