Tratta: Save the children, “esploso in pandemia l’e-trafficking, nuova frontiera dello sfruttamento”

È l’e-trafficking la nuova frontiera dello sfruttamento e traffico di esseri umani usato dalle reti criminali, esploso e favorito dalla pandemia di Covid-19. È quanto emerge dal rapporto di Save the children “Piccoli schiavi invisibili – Fuori dall’ombra: le vite sospese dei figli delle vittime di sfruttamento”, pubblicato oggi in vista della Giornata mondiale contro la tratta del 30 luglio. “Comunicazioni criptate e anonimato, nessuna intermediazione diretta con le vittime reclutate, minor rischio di incorrere in operazioni di polizia sono gli elementi da cui trafficanti e sfruttatori hanno tratto maggiore vantaggio, senza dimenticare la possibilità di controllare le vittime attraverso le applicazioni di localizzazione basate su Gps”, si legge nel rapporto. L’e-trafficking si estende “dalla pubblicità online delle vittime rese disponibili per i clienti al loro reclutamento, in prevalenza tramite social media. Possono essere ‘selezionate’ dai trafficanti con metodologie di caccia virtuale, hunting, che puntano ad un certo tipo di profili, o adescate, con metodologie di ‘pesca’, fishing, che utilizzano il più delle volte falsi annunci di lavoro per attrarre persone economicamente e socialmente vulnerabili da trasformare in vittime del loro business”. Le vittime non sono coinvolte solo nella prostituzione forzata, ma anche in attività connesse alle economie illecite, come le “ovulatrici”, che trasportano nel proprio corpo ovuli di droga, o le persone costrette a spostarsi sul territorio nazionale portando con sé pacchi di cui spesso non conoscono il contenuto. Secondo le testimonianze degli operatori la prostituzione forzata su strada riguarda ormai soprattutto donne trans e ragazze o giovani provenienti dall’est Europa, che nel corso del 2020 hanno rappresentato il 70% dei riscontri delle unità di contatto, per il 75% provenienti dalla Romania, seguite da vittime di nazionalità albanese e bulgara. Si è invece dimezzato il numero delle vittime di origine nigeriana, prima molto numerose, che vengono sempre di più sfruttate in connection house conosciute dai clienti grazie al passaparola.

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