È tornato nella sua sede originale, la chiesa di San Bassiano nella parrocchia di Pizzighettone, il dipinto raffigurante “Santa Margherita da Cortona”, che era stato rubato dalla sagrestia nella notte del 22 gennaio 1985. Il quadro, si ricorda sul sito della diocesi di Cremona, faceva parte di un gruppo di opere trafugate 36 anni fa ed è l’unico ad essere stato ritrovato grazie al lavoro di sinergia avviato dalla segnalazione della parrocchia all’Ufficio dei beni culturali della diocesi di Cremona, che ha poi avviato una collaborazione proficua con il Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale di Monza dei Carabinieri.
Il lavoro di indagine ha portato al ritrovamento dell’opera settecentesca nei giorni scorsi in un negozio di antiquariato di Cremona durante un controllo di routine. Durante l’attività di verifica amministrativa nel negozio, i militari hanno verificato la presenza del dipinto nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo. All’esito positivo dell’accertamento sono seguite attività investigative che hanno consentito di denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona uno dei soci dell’attività commerciale ispezionata, che lo aveva acquistato in un mercatino antiquariale milanese.
A verificare la corrispondenza dell’opera ritrovata con la tela settecentesca rubata dalla parrocchia di Pizzighettone sono stati chiamati il parroco don Andrea Bastoni e l’incaricato diocesano per i beni culturali, don Gianluca Gaiardi, che hanno trovato una tela in ottimo stato conservativo, probabilmente oggetto di restauro dopo il furto del 1985. Il quadro di Santa Margherita sarà esposto questa domenica in parrocchia, poi si deciderà quale potrà essere la sua collocazione nella chiesa di San Bassiano.
“Sul territorio diocesano non mancano i casi di furto di opere d’arte ecclesiastiche rimasti irrisolti – ricorda ancora il sito della diocesi -. Una denuncia tempestiva alla sparizione consente talvolta ritrovamenti in tempi relativamente rapidi. Più complesso indagare su opere sottratte alle parrocchie o agli enti diocesani in tempi più remoti, poiché i circuiti illegali li rimettono sul mercato soltanto dopo diversi anni. Come nel caso della Santa Margherita di Pizzighettone. Che per fortuna però oggi torna alla sua comunità”.