Per la prima volta si recheranno nel carcere di Campobasso il capo del Dap, Bernardo Petralia, e l’ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, don Raffaele Grimaldi. La visita, promossa dall’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri italiane, in collaborazione con l’associazione “Liberi nell’Arte” (circolo Acli aps), Ucsi Molise, Odg Molise e Aiart Molise, avrà luogo giovedì 29 luglio e sarà declinata in due momenti: istituzionale e pastorale al mattino e culturale e di formazione nel pomeriggio.
L’incontro, dal tema “Carcere, un punto fermo e una svolta, ovvero, il carcere per uno sviluppo della sostenibilità sociale”, si inserisce nell’ambito della presentazione del libro “La voce di Dio dietro le sbarre” di Raffaele Grimaldi (con prefazione di don Luigi Ciotti e postfazione di Andrea Riccardi) attorno alla quale ruoterà, nel pomeriggio, la formazione giornalistica (giornalismo e carcere).
Al mattino, a partire dalle 10, accoglienza e visita dei due ospiti nella casa circondariale e di reclusione di Campobasso che si concluderà con la messa, nella cappella del carcere, presieduta da don Grimaldi, alla presenza della direzione, del personale, dei volontari e dei detenuti. Nel pomeriggio, alle 16, presso il Circolo Sannitico di Campobasso, si terrà la presentazione del libro. Tra gli interventi, ci sarà anche la testimonianza di un detenuto. Per la normativa vigente anti Covid-19 il numero dei posti sarà ridotto, pertanto, l’evento sarà trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook “Liberi nell’Arte”.
In particolare, il libro (Tau Editrice) è uno strumento di accompagnamento pastorale per cappellani e operatori penitenziari “tessitori di giustizia” al servizio nelle carceri. Misericordia, missione e dialogo – secondo l’ispettore generale – caratterizzano l’accompagnamento negli Istituti di detenzione. Una “difficile missione”, in cui il cappellano “è chiamato a essere servo di tutti”, soprattutto in questo tempo di pandemia, con una diminuzione dei rapporti sociali. Nella prefazione di don Luigi Ciotti è ribadito il senso di questa crisi a cui il sacerdote, come uomo di testimonianza, e il cappellano come uomo di speranza cercano di rispondere in un ruolo di dialogo aperto a tutti. Nella postfazione Andrea Riccardi esorta a riflettere sull’essere “ambasciatori di Misericordia”.