Al via la prima Coalizione mondiale dei Farmers Market per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo dove la povertà alimentare cresce del 15% a causa dell’emergenza sanitaria. Lo rende noto la Coldiretti in occasione del mercato “glocal” promosso da Campagna Amica per l’avvio inaugurale del pre-summit dell’Onu, con la presenza della vicesegretaria Amina J. Mohammed, che stima in 2,37 miliardi le persone che non hanno avuto accesso a un’alimentazione sana nel 2020, in aumento di quasi 320 milioni in un anno. “Si tratta – sottolinea Coldiretti – di circa una persona su tre al mondo dove quasi l’80% di quanto viene consumato è il frutto del lavoro dell’agricoltura familiare che nel sud del pianeta è la più vulnerabile. La vendita diretta nei mercati contadini – continua l’associazione – sostiene i redditi degli agricoltori che sono tra le categorie più povere del pianeta e garantisce ai consumatori la possibilità di acquistare al giusto prezzo cibo sano riducendo gli sprechi e difendendo la biodiversità in un circuito etico virtuoso con una giusta distribuzione del valore dal campo alla tavola. Senza dimenticare – precisa Coldiretti – l’impatto positivo sul clima con il consumo di prodotti a chilometri zero che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti”. A livello globale, già un Paese su cinque (20%) può contare su sistemi di vendita diretta che possono trovare nella nuova “World Farmers Market Coalition” un punto di riferimento per crescere. Tra i promotori della Coalizione mondiale dei Farmers Markets, insieme all’Italia ci sono Stati Uniti, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Sud Africa, Georgia, Inghilterra e altri Paesi hanno già dichiarato il loro interesse ad aderire.