G20: Cingolani (Mite), “tutti i Paesi sono allineati con l’accordo di Parigi”, divergenze su tempistiche

“Estenuante”, “discussioni lunghissime”: questi alcuni dei termini ripetutamente usati dal ministro italiano per l’ambiente Roberto Cingolani per descrivere in conferenza stampa l’incontro ministeriale G20 “Clima, ambiente ed energia” che si è concluso nel tardo pomeriggio a Napoli. Non si è raggiunto l’accordo sul tema della decarbonizzazione, ha riferito il ministro: “Nessuno ha messo in dubbio l’accordo di Parigi”, ma ci si è “disallineati” sulla velocità del processo e sulla possibilità di superare l’obiettivo dell’1,5 °C deciso a Parigi. Contrari all’accelerazione Cina, India Russia, “forse un quarto Paese”, ha detto il ministro. Tra i più volenterosi e disponibili ad accelerare la decarbonizzazione nell’attuale decade, Unione europea, Canada, Usa e Giappone. Quindi i due punti che avrebbero dovuto apparire insieme agli altri 58 nel documento finale, saranno rimandati alla discussione e alla decisione del summit del G20, ai capi di Stato e di governo. Ciononostante il ministro italiano ha parlato di “accordo senza precedenti” e “svolta epocale”, perché per la prima volta si è fatto il collegamento tra “clima ed energia”. Per Cingolani anche positivo il fatto che “tutti i 20 sono allineati con Parigi”, come anche la decisione di accelerare la transizione verde e di allineare i flussi finanziari agli obiettivi di Parigi, vale a dire fare in modo che “tutti gli investimenti sul clima e l’energia dovranno essere compatibili con la road map di Parigi”, ha spiegato il ministro. Nel documento conclusivo anche i temi del “recovery sostenibile ed inclusivo” e il tema della ricerca e dell’innovazione.

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