Salute mentale: conferenza internazionale ad Atene. Schinas (Commissione Ue), Unione europea e Oms “stanno unendo le forze per costruire una solida Coalizione”

Conferenza internazionale sulle “conseguenze del Covid-19 per la salute mentale” ad Atene, oggi e domani, per i ministri europei della salute: a volerla, l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità. Se già prima della pandemia i servizi per la salute mentale in tutta la regione europea “erano inadeguati”, spiegano dall’Oms, la pandemia ha “esacerbato questa situazione”, perché ha rappresentato un onere aggiuntivo ai sistemi sanitari e assistenziali, oltre ad interrompere l’erogazione di questi servizi, che riguardano il 19% di malati con patologie non mortali nella regione europea (causa del 30-40% delle assenze dal lavoro). Ora l’obiettivo della Conferenza è definire “proposte chiare e raccogliere un impegno politico di alto livello per porre l’attuazione delle politiche sulla salute mentale al centro del processo di ripresa economica e sociale”, ha spiegato Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa. Anche perché le ricadute della pandemia sulla salute mentale sono a lungo termine e di vasta portata e “colpiscono tutti in un modo o nell’altro”, ma soprattutto, ha sottolineato il ministro greco per la salute Vasileios Kikilias, i giovanissimi e i bambini. Secondo Kluge, questo è il momento per “ripensare e riformare i servizi di salute mentale: un’opportunità che nessun Paese può permettersi di sprecare se vogliamo ricostruire meglio e più forti”. Dal commissario europeo Margaritis Schinas, l’annuncio che Ue e Oms “stanno unendo le forze per costruire una solida Coalizione per la salute mentale, per affrontare e mitigare l’impatto della pandemia sulla salute mentale”.

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