Undici nuovi progetti, su cui convergono 312 équipe di ricerca di 40 Paesi, sono stati selezionati dalla Commissione europea per un finanziamento di 120 milioni di euro per “sostenere e consentire attività di ricerca urgenti sul coronavirus e le sue varianti”, rende noto oggi un comunicato da Bruxelles. “Intensifichiamo le attività di ricerca per affrontare le sfide e le minacce che le varianti del coronavirus rappresentano”, ha spiegato Mariya Gabriel, commissaria per la ricerca. Parte dei progetti si incentrerà su sperimentazioni cliniche per nuovi trattamenti e vaccini, altri rafforzeranno e amplieranno l’accesso alle infrastrutture di ricerca che forniscono servizi o sono necessarie per condividere dati, competenze e risorse di ricerca tra i ricercatori. In generale contribuiranno alla costituzione dell’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera), che permetterà all’Ue di anticipare e affrontare meglio le pandemie future. L’Italia compare come partner in 7 dei progetti finanziati e capofila, con la rete EuResist Network Geie, di un progetto denominato “EuCare”, su “Coorti europee di pazienti e di scuole per una risposta anticipata alle epidemie”.