“Sorelle e fratelli potenti, governanti di ricche nazioni e grandi Stati, nel darvi il benvenuto anche a nome della Chiesa napoletana in questa terra generosa e accogliente, vi chiedo perdono se in questo mio discorso oserò prendere la parola a nome vostro. Prendo indebitamente in prestito il vostro prestigio e l’attenzione che esso comporta per rivolgermi a quanti non godono di alcun privilegio e di alcun diritto. A nome vostro, sorelle e fratelli primi, parlerò agli ultimi”. Inizia così il messaggio che l’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, in un messaggio ai partecipanti al G20, oggi e domani a Napoli, per parlare di “ambiente, clima ed energia”.
“Parlerò a voi, fratelli e sorelle, che siete i primi agli occhi di Dio, a voi vedove e orfani, stranieri e ammalati, anziani e soli, popolo dei diseredati, degli scartati; a voi che nessuno vuole e che nessuno considera: a voi voglio innanzitutto chiedere perdono a nome dei fratelli potenti, che reggono le sorti di numerosi popoli, per non aver ascoltato il vostro grido, il vostro dolore, per non aver dato un volto alla vostra sofferenza. Sono sicuro che non si offenderanno se a nome loro chiedo scusa”, afferma il presule, ricordando che “in questi giorni, nella nostra amata città, si riuniscono quanti hanno diritto ad un nome e a un’opinione, coloro che ascolti in silenzio e che non osi interrompere, la cui parola si trasforma in azione se solo lo vogliono, se solo lo desiderano”.
Di qui l’invito ai poveri: “Gridate! Gridate il vostro bisogno di dignità e di uguaglianza! Gridate come la vedova che chiede insistentemente giustizia al giudice (finanche se il giudice fosse corrotto)! Non si arresti il vostro grido per ottenere giustizia da quanti hanno una parola efficace. Prima o poi, fratelli miei poveri, sorelle mie povere, questo grido si farà storia e come seme cadrà sulla terra buona. Non siate indifferenti a quanto accade intorno a noi, siate voce nel deserto per un mondo alla deriva. E tu, Chiesa di Dio, chiamata a difendere il diritto dei poveri, la dignità degli ultimi, unisciti al loro coro e alza la tua voce: questo è il tempo opportuno per la tua profezia”.