“Non si offendano i primi se parlo agli ultimi; se quando si tratta di emergenza climatica ed energetica, non penso al profitto, ma a nomi e persone, che a causa dell’abuso delle risorse sono costretti a migrare, vedono i loro Paesi distrutti dalla guerra, si trovano privati dei diritti più elementari quali istruzione, lavoro e salute. A questi ultimi va il mio accorato appello: fratelli e sorelle, non cessate di denunciare l’ingiustizia che vi attanaglia, il sistema che vi distrugge. Abbiate cura della casa di Dio, della Madre Terra, non in nome di un profitto, ma per amore di volti e persone”. Lo scrive l’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, in un messaggio al G20, per l’incontro su ambiente, clima ed energia in corso nel capoluogo partenopeo.
“Voi dite ‘crisi economica’, io leggo ‘Antonio, Gennaro, Francesca, Annamaria…’, nomi e storie di quanti hanno perso il lavoro per questioni di ‘revisione gestionale’, perché sono cambiate le esigenze di mercato a fronte della richiesta, perché la borsa è in calo e… tante cose che sono numeri e non persone. Penso alla Whirpool e ai tanti disoccupati della nostra città, del Sud e di tutti i Sud del mondo, che per il ricatto tipico dell’economia del consumo, vedete minacciato il vostro diritto al lavoro e a un equo compenso. Voi che non chiedete più del dovuto e a cui è negato anche il minimo, gridate, ché io, vostro fratello nella battaglia, grido con voi!”.
Una parola anche “ai giovani e, a nome dei miei fratelli e sorelle primi”: “Aiutateci! Siate aria fresca! Noi promettiamo di aprire le finestre del cuore, per permettere che la vostra voce possa portare frutto. Promettiamo che non ci sarà bisogno che ricorriate alla violenza per farvi sentire, che non vi costringeremo più alla sommossa perché la vostra voce giunga in alto. Sapremo farci orecchio attento, che non ha bisogno di eclatanti sommosse per essere richiamato all’attenzione. Da parte vostra, però, chiedo collaborazione e comprensione: che la nostra città sia esempio di grido pacifico, ma convincente, affinché all’ingiustizia non si aggiunga la violenza”.