Contagi da Sars-Cov-2 in risalita anche tra gli infermieri (oltre 110mila contagiati da inizio pandemia), mentre si verificano in questi ultimi giorni casi di minacce anche di morte verso alcuni presidenti degli ordini degli infermieri che hanno applicato la legge allontanando dagli assistiti i no vax e hanno applicato il Codice deontologico che presuppone che il primo dovere di un infermiere sia quello di essere vaccinato per garantire la massima tutela della salute delle persone. A questo si aggiungono le minacce di denunce verso gli infermieri che stanno esortando alle vaccinazioni anti-Covid.
Lo denuncia la Federazione ordini professioni infermieristiche (Fnopi), per voce della presidente Barbara Mangiacavalli: “È nostro dovere intervenire per tutelare i colleghi presidenti e professionisti” e “per garantire ai cittadini di essere sempre in prima linea per la loro salute. Abbiamo fin dall’inizio invitato tutti i professionisti a rispettare la norma di legge e da parte nostra continueremo a sensibilizzare rispetto all’importanza della vaccinazione”.
“Quantificare con esattezza gli infermieri vaccinati contro la pandemia – prosegue – è un’operazione complessa, ma si può stimare che oggi lo siano più del 90% di tutti gli iscritti agli albi che sono oltre 456mila. Questo considerando però che ci si avvicina al 100% di vaccinati tra gli infermieri dipendenti Ssn, tranne rare eccezioni ‘attendiste’ o per cause verificate che sono nell’ordine del centinaio”.