Nel periodo fra l’1 gennaio e il 4 marzo 2020 sono stati 1.911 i passaggi alla Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto, mentre nel periodo di lockdown sono state 1.985 le richieste di aiuto ricevute per telefono. Negli ultimi mesi dell’anno, da settembre a dicembre, sono state 880 le telefonate e 420 gli incontri in presenza. Sono alcuni dei numeri del rapporto “Sulla stessa barca” con cui viene dato conto delle attività della Caritas diocesana nel 2020.
A chiedere aiuto sono stati in prevalenza uomini (53,5%) e stranieri (51,2%), con un significativo incremento rispetto al 2019. Nel primo anno di pandemia sono stati i problemi economici e di povertà (31,3%) quelli maggiormente avanzati, seguiti da quelli relativi al lavoro (21,9%) e all’emergenza abitativa (15,6%). Anche grazie alle 6.156 ore di tempo donate dai volontari ai più bisognosi è stato possibile offrire 28.673 pasti, 6.000 in più rispetto al 2019, mentre sono stati consegnati 1.450 pacchi alimentari a 208 famiglie per un totale di 490 persone assistite. Sono stati inoltre distribuiti 1.076 buoni spesa per un totale di 25.260 euro. Inoltre sono state fornite 1.389 prestazioni mediche mentre nelle 4 strutture di accoglienza per senza tetto sono state ospitate 47 persone. Il vescovo Carlo Bresciani, introducendo il rapporto, ha voluto “esprimere la mia grande gratitudine, e quella di tutta la diocesi, a tutti coloro che, con mezzi limitati e senza alcuna ostentazione, rendono possi-bili i tanti piccoli miracoli di ogni giorno, non solo nella Caritas diocesana, ma anche nelle tante Caritas parrocchiali distribuite su tutto il territorio della diocesi”. Per il direttore diocesano, don Gianni Croci, “sogniamo una Caritas, diocesana e parrocchiale, che non sia semplicemente il ‘pronto soccorso’ per le emergenze o l’ospitalità per quelli che nessuno vuole, che non sia solo il luogo dove solamente si distribuiscono viveri o vestiti, ma diventi un ‘laboratorio’ dove la comunità cristiana, attenta a tutto l’uomo e ad ogni uomo, qui ed ora, si esercita ad avere uno sguardo come quello di Dio, capace di compassione e tenerezza”.