Amazzonia: card. Hummes (Ceama), operare “in rete e in sinodalità. Aprire scuole per diaconi, catechisti e leader comunitari”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Passare dal dover fare al fare, per applicare il Sinodo al territorio: è questa la sfida che attende la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama). Lo afferma il presidente dell’organismo, il card. Claudio Hummes, che riporta l’invito del Papa ad applicare nelle comunità il Sinodo dell’Amazzonia. “Va bene continuare a discernere su ciò che dobbiamo fare, ma anche se ciò è bene, non basta”, il richiamo del cardinale in un comunicato.
Per il porporato restare in quello che dobbiamo fare, anche se è un bene, “non basta”. Bisogna passare al “fare”: questo non significa negare che già molte cose si stiano facendo, ma bisogna farlo conoscere, e soprattutto operare “in rete e in sinodalità”.
Ciò implica, secondo il card. Hummes, “andare alle comunità, presentare loro i risultati del Sinodo, ascoltarli e costruire con loro” i nuovi cammini “e poi comunicare a tutta la rete quello che stiamo facendo”. Sono passi da compiere “alla luce della Parola di Dio e con molta preghiera. È lo Spirito Santo che deve guidarci”, insiste il porporato.
Il comunicato fa riferimento ad alcune minacce che incombono sull’Amazzonia: la criminalizzazione e l’assassinio di leader e difensori del territorio; l’appropriazione e la privatizzazione delle risorse naturali, come l’acqua e il legname; caccia e pesca predatoria, specialmente nei fiumi; megaprogetti come centrali idroelettriche, concessioni forestali, deforestazione per produrre monocolture, strade e ferrovie, progetti minerari e petroliferi; l’inquinamento provocato da tutte le industrie estrattive che causano problemi e malattie, soprattutto ai bambini e ai giovani; traffico di droga; i conseguenti problemi sociali associati a tali minacce, come l’alcolismo, la violenza contro le donne, la prostituzione, la tratta di esseri umani, la perdita della cultura e dell’identità originaria.
Oltre a ciò, il card. Hummes cita urgenze di carattere pastorale, come “le ripetute richieste di Papa Francesco di moltiplicare il numero dei diaconi permanenti nella regione amazzonica” e, con loro, “il numero dei ministri laici e laiche dei diversi ministeri istituiti, soprattutto indigeni”.
Per questo, vengono proposti alcuni passi, come “l’apertura di scuole per diaconi permanenti, catechisti e leader di comunità, siano essi donne o uomini, agenti missionari in grado di operare in modo sinodale, nonché il rinnovamento sinodale del nostro attuale clero e religioso”.

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