Anmil e Anmil Sport Italia saranno presenti domani, mercoledì 21 luglio, dalle ore 16, a Matera, per la tappa tra Basilicata e Puglia di “Obiettivo Tricolore” – la grande staffetta del progetto “Obiettivo 3” voluto da Alex Zanardi e nato nella primavera dell’anno scorso per lanciare un segnale di speranza all’Italia dopo il lockdown – che vedrà alternarsi, passandosi il testimone, i due atleti paralimpici pugliesi: Stefano Saccomanni e Leonardo Percoco che nel loro percorso saranno “scortati” da un team di quattro ciclisti guidato dal vice presidente nazionale dell’Anmil, il tarantino sportivo Emidio Deandri.
Il laertino Stefano Saccomanni inizierà da Matera la tappa su una easybike fino alla sua Laterza, dove cederà il testimone a Leonardo Percoco, nato a Taranto ma trentino di adozione, che su una handbike proseguirà fino all’arrivo, alle ore 19.30, in piazza Immacolata a Taranto. Qui saranno accolti dal vice sindaco e assessore alla Cultura e allo Sport, Fabiano Marti, direttore tecnico di “Obiettivo 3” nonché presidente di Anmil Sport Italia, Pierino Dainese, e dal presidente Anmil di Taranto, Giovanni Destratis, che consegneranno una targa ricordo agli atleti.
La tappa di Taranto, fortemente voluta dall’Anmil territoriale e organizzata in collaborazione con Anmil Sport Italia e l’Asd “Sono e posso”, prevede per l’occasione l’allestimento, in piazza Immacolata, di un Villaggio sportivo che, anche nella giornata di giovedì 22 luglio, offrirà momenti di approfondimento su sport e cultura paralimpica e la possibilità per i disabili di provare le discipline sportive. Venerdì 23 luglio la staffetta ripartirà verso il territorio calabro.
“Anche attraverso manifestazioni importanti come ‘Obiettivo 3’ – afferma Deandri – lo sport paralimpico e gli atleti disabili vogliono continuare a fare sentire la propria voce e rappresentare un esempio concreto per quanti cercano di superare le piccole e grandi sfide della vita. Il progetto ’Obiettivo 3’, infatti, punta a far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili che ancora oggi sono una categoria fortemente penalizzata dagli alti costi e, soprattutto, dalla difficoltà nel comprendere come iniziare”.
“Siamo molto soddisfatti dell’organizzazione di questa opportunità di incontro – dichiara Destratis – perché crediamo profondamente nell’efficacia dello sport paralimpico quale strumento fondamentale per il reinserimento sociale dell’infortunato sul lavoro e delle persone con disabilità in generale, in quanto rappresenta un’opportunità straordinaria di socializzazione ma anche un’occasione per riacquistare fiducia in se stessi, nelle proprie abilità e recuperare quell’autostima profondamente minata da un’invalidità anche non grave”.