Da tutta la Baviera stanno arrivando nella Renania 40 cappellani preparati per intervenire nelle situazioni emergenziali. Lo ha reso noto la Croce rossa. Avranno il compito di stare accanto alle persone colpite dalla tragedia, ma anche a coloro che sono impegnati nei soccorsi. “Ci aspettiamo che i nostri soccorsi dureranno settimane, se non mesi”, ha affermato Lübbo Roewer, portavoce della Croce rossa di Bremen, che ha invitato a non fare più donazioni in natura. La generosità dei privati cittadini è “sconvolgente”, ma questo pone problemi anche nella gestione e distribuzione degli aiuti in un momento in cui regna ancora il caso nelle zone colpite. Intanto sui social si fa a gara per offrire disponibilità ad aiutare, a dare ospitalità a chi ancora non può tornare a casa, a offrire ogni genere di oggetti, abiti, mobili. È ad esempio il caso della “comunità di soccorso nella regione alluvionale Ahr”, una piattaforma dove scrive chi vuole aiutare, ma anche chi ha bisogno di qualcosa in particolare. Così anche è nato in poche ore, dopo la catastrofe, un gruppo su Facebook, con quasi 30mila membri, “Hochwasser in Aw – freiwillige Helfer”, “Alluvione in Ahrweiler – aiutanti volontari”. Si danno notizie su aiuti disponibili, si cercano persone ancora non ritrovate, si ringrazia. Ha scritto Alex stamattina: “C’è urgente bisogno di aiuto a Reimerzhoven. Finora non sono arrivati né vigili del fuoco, né l’agenzia federale di soccorso, né chiunque altro. Le persone sono abbandonate a se stesse attualmente, perché ci sono pochi soccorritori sul posto. Chi ha tempo domani venga al rifugio Eifel alle 09,45 e porti con sé tutto quello che può. Serve di tutto”.