“Rebellious and prophetic”: si intitola così la versione inglese del numero di luglio di “Donne Chiesa Mondo”, il mensile femminile de L’Osservatore Romano in uscita, in contemporanea con la versione francese intitolata “Rebelles et prophétiques”.
Donne che, spiega Marta Rodriguez, “hanno provocato scosse inaspettate e rimesso in discussione gli equilibri del loro tempo, a volte pagando caro il prezzo di questo scompiglio. Ne abbiamo esempi in tutte le religioni, le Scritture e il Corano ce le raccontano. Dalla Chiesa, per la quale hanno talvolta dato la vita, sono state considerate ribelli, alcune anche eretiche”.
Da Eva, la prima donna, a Sara, Rebecca, Giuditta e Rut, per restare nell’Antico Testamento. E Agar, la schiava allontanata da Abramo al quale aveva dato il figlio Ismaele. E ancora Giovanna d’Arco, arsa viva e poi santa, caso politico e religioso al tempo stesso, cui è dedicata la copertina. Interessante la vicenda, sconosciuta ai più, della poetessa Juana Inés de la Cruz, monaca messicana costretta ad abiurare davanti al tribunale dell’Inquisizione per aver chiesto l’accesso alla conoscenza a tutti coloro che avevano talento e virtù, e quindi anche le donne, protagonista di un articolo e di un’intervista con Dacia Maraini che le ha dedicato un testo teatrale.
Al Novecento appartengono, fra le altre, la teologa Adriana Zarri, Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Pilar Bellosillo, unica donna laica spagnola auditrice del Concilio. In questo numero di luglio anche un’intervista con Marisa Manzini, procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza, sull’utilizzo distorto della devozione a Maria da parte della mafia.