“Giovedì scorso, in occasione della serata di boxe in piazza Duomo, il sagrato della cattedrale è stato utilizzato come una gradinata, da cui assistere all’incontro sportivo. L’occupazione del sagrato non è stata condivisa da nessuno né con la curia né con l’ente cattedrale. Semplicemente, sia la curia che l’ente cattedrale hanno preso atto del fatto quando le immagini sono divenute di dominio pubblico. A quel punto era tardi”. Lo scrive in una nota la curia di Grosseto, che riferisce come “gli spettatori coprivano tutti gli spazi possibili, coi decori che circondano gli ingressi e coi portali ottocenteschi divenuti spalliere adatte per appoggiarsi”. “C’è chi ha chiesto conto, domandandosi come la curia avesse potuto accettare la cosa. Non compete né alla diocesi né all’ente cattedrale disporre della piazza, che è uno spazio pubblico, cioè di tutti, quindi anche della Chiesa. L’unica autorità cui spetta autorizzarne l’uso è il comune”, precisa la curia.
Nella nota, la diocesi osserva che “la cattedrale di San Lorenzo, che si sia o meno credenti, è uno dei monumenti più rappresentativi di Grosseto”. E chiede: “Non meriterebbe un po’ più di amore da parte di tutti?”. Invitando a riflettere “sul valore della piazza come spazio di comunità, considerando il valore degli edifici che vi si affacciano”, la curia ribadisce che “la cattedrale di San Lorenzo non può fungere né da fondale né da sgabello comodo per ogni iniziativa”.